Stamattina mi ha chiamato Antonio. Voce rotta, quasi piangeva.
“Franco, sono rovinato. Dovevo spendere 35.000 euro. Ne ho spesi 67.000. Come è possibile?” Gli ho risposto con una domanda: “Antonio, hai scelto il preventivo più basso?”
Silenzio. “Sì.”
Ecco il primo errore. Ma non è l’unico. In 25 anni di ristrutturazioni a Taranto ho visto sempre gli stessi 7 errori. Sempre. E ogni volta che qualcuno li commette, il preventivo raddoppia.
Oggi vi spiego quali sono e come evitarli. Perché vedere famiglie rovinate da una ristrutturazione mi ha stancato.
Errore #1: Scegliere il preventivo più basso (il più costoso di tutti)
Lo so, sembra assurdo. Come può il preventivo più basso essere il più costoso? Ve lo spiego con i numeri.
Prendiamo Antonio. Aveva ricevuto tre preventivi: 35.000€, 42.000€ e 45.000€. Ha scelto quello da 35.000€ pensando di risparmiare 10.000€.
Dopo due mesi i problemi sono iniziati. “Antonio, le tubature sono da rifare.” “Antonio, il solaio non regge.” “Antonio, serve l’isolamento che non avevamo previsto.”
Risultato finale: 67.000€. Ha “risparmiato” 10.000€ sul preventivo per spenderne 32.000 in più alla fine.
Perché succede? Semplice. Chi ti fa il preventivo più basso sa che è troppo basso. Ma sa anche che una volta iniziati i lavori sei in trappola. Casa sventrata, famiglia spostata, operai che aspettano. Che fai, blocchi tutto?
No, paghi. E loro lo sanno.
Il preventivo onesto non è mai il più basso. Se tre imprese ti chiedono cifre simili e una molto meno, quella sta mentendo. Non è più efficiente o più brava. Sta solo aspettando di fregarti.
Come evitarlo? Semplice. Scarta sempre il preventivo più basso e quello più alto. Scegli nella fascia media, ma soprattutto guarda COSA c’è scritto dentro, non solo il totale.
Errore #2: Non mettere nulla per iscritto (parole, parole, parole)
“Tranquillo signore, ci mettiamo d’accordo.” “Non si preoccupi, sistemiamo tutto.” “Vediamo strada facendo.”
Queste frasi dovrebbero farti scappare a gambe levate. Invece la gente ci casca sempre.
Giuseppe di via Roma aveva concordato “a voce” che il rifacimento del bagno includeva tutto. Peccato che “tutto” per lui significava una cosa, per l’impresa un’altra.
“Ma mi aveva detto che i sanitari erano inclusi!” “No signore, io ho detto sanitari BASE. Questi che vuole lei sono extra.”
3.000€ in più. E Giuseppe non poteva dimostrare niente.
La regola è brutale ma semplice: se non è scritto, non esiste. TUTTO deve essere nel contratto. Cosa è incluso, cosa no, chi paga cosa, quando finiscono, cosa succede se ritardano, chi paga gli imprevisti.
“Ma Franco, mica posso fare l’avvocato!”
Non devi. Devi solo pretendere che ogni promessa sia scritta. Se si rifiutano o nicchiano, hai trovato i furbetti. Un professionista serio mette tutto per iscritto senza problemi.
Un contratto fatto bene ha minimo 10 pagine. Se il tuo ha 2 facciate, stai per essere fregato.
Errore #3: Pagare troppo e troppo presto (l’errore che ti rovina)
Questa è criminale. “Signora, ci serve il 50% subito per iniziare.”
Maria di San Pasquale ha dato 25.000€ di anticipo su 50.000€ totali. Dopo un mese l’impresa è sparita. Letteralmente. Telefoni staccati, cantiere abbandonato.
Ha dovuto chiamare un’altra impresa e ricominciare. Spesa totale: 75.000€ invece di 50.000€.
Ma anche quando non spariscono, pagare troppo subito ti mette in una posizione di debolezza. Loro hanno già i tuoi soldi, perché dovrebbero sbrigarsi?
La regola d’oro è questa:
10-20% alla firma (massimo!)
30% a metà lavori COMPLETATI
30% a lavori quasi finiti
20% dopo il collaudo finale
Se ti chiedono di più, stanno in difficoltà economiche. E se stanno in difficoltà economiche, useranno i tuoi soldi per pagare i debiti, non i tuoi lavori.
L’impresa seria non ti chiede mai più del 20% di anticipo. Ha le spalle larghe per anticipare i materiali. Se non ce le ha, cambiate impresa.
Errore #4: Non verificare nulla dell’impresa (fidarsi è bene…)
“Sono 30 anni che lavoriamo!” “Abbiamo fatto tantissimi lavori!” “Siamo i migliori di Taranto!” Belle parole. Ma hai verificato?
Carlo di Tamburi si è fidato. L’impresa sembrava seria, il titolare simpatico. Peccato che non aveva il DURC (i contributi pagati), non aveva assicurazione, e tecnicamente non esisteva nemmeno come impresa edile.
Quando è crollato un pezzo di soffitto durante i lavori, Carlo ha scoperto che non c’era assicurazione. Danni a suo carico: 12.000€.
Prima di firmare QUALSIASI COSA, pretendi:
Visura camerale (per verificare che l’impresa esiste)
DURC in corso di validità (contributi pagati)
Polizza RC con massimali adeguati (minimo 500.000€)
Referenze con nomi e numeri (e chiamale!) “Ma Franco, sembro uno sbirro!”
Meglio sembrare uno sbirro prima che un fesso dopo. L’impresa seria ti dà tutto senza problemi. Anzi, è contenta che tu verifichi, significa che sei un cliente attento.
Se fanno resistenza o ti dicono “poi te li porto”, scappa. Non hanno niente di quello che dicono.
Errore #5: Gestire troppi fornitori separati (il caos totale)
Questo è l’errore degli “intelligenti”. “Franco, risparmio facendo coordinare io tutto!”
Roberto ci ha provato. Un geometra per il progetto. Un’impresa per i muri. Un idraulico “amico”. Un elettricista “che costa poco”. Un piastrellista “bravissimo”.
Risultato? Il geometra dava la colpa all’impresa. L’impresa all’idraulico. L’idraulico all’elettricista. L’elettricista al geometra. Un circle perfetto di scaricabarile.
Roberto è impazzito. 6 mesi di telefonate, discussioni, litigi. Alla fine ha speso 15.000€ in più solo per rimediare ai casini causati dal mancato coordinamento.
La ristrutturazione non è come comprare al supermercato dove prendi un po’ qua e un po’ là. Serve UN responsabile che coordina tutto. Uno che quando c’è un problema lo risolve, non che dice “non è colpa mia”.
L’impresa seria ti dà un Project Manager. Costa di più? Sì. Vale la pena? Sempre.
Se proprio vuoi risparmiare coordinando tu, preparati a non dormire per 6 mesi. E a spendere comunque di più alla fine.
Errore #6: Non mettere penali sui tempi (l’errore che ti blocca la vita)
“In 3 mesi finiamo, tranquillo.”
Sono passati 7 mesi. Lucia vive ancora dai suoceri. Il matrimonio della figlia è stato festeggiato altrove. 4 mesi di affitto buttati.
Sai cosa manca nel 90% dei contratti? Le penali sui ritardi.
Se l’impresa sa che può ritardare senza conseguenze, ritarderà. È matematico. Arriva un lavoro più urgente (che paga di più)? Mollano il tuo. Tanto che fai?
Nel contratto DEVE esserci scritto: “In caso di ritardo, penale di X euro al giorno”. Noi mettiamo 100€ al giorno. Sai quanti cantieri consegniamo in ritardo? Zero.
“Ma poi non firmano!”
Esatto. E sai perché non firmano? Perché sanno già che ritarderanno. Meglio saperlo prima che dopo.
L’impresa seria non ha problemi con le penali. Sa organizzarsi, sa quanto ci mette, rispetta i tempi. Se non vuole mettere penali, sta già programmando di ritardare.
Errore #7: Credere al “tutto compreso” (la bugia più costosa)
Quest’ultimo errore li raccoglie un po’ tutti. È credere che esista davvero il “tutto compreso”.
Anna di Borgo aveva un preventivo “tutto compreso” a 40.000€. Bellissimo. Peccato che poi ha scoperto che:
I sanitari “di marca” non erano compresi (+2.000€)
Lo smaltimento dell’amianto non era compreso (+4.000€)
Le certificazioni non erano comprese (+1.500€)
Le modifiche all’impianto non erano comprese (+3.000€) Totale: 50.500€. Il “tutto compreso” non comprendeva un bel niente.
La verità? Il tutto compreso non esiste. C’è sempre qualcosa fuori. L’unico modo per proteggerti è avere un capitolato dettagliato di 30 pagine dove c’è scritto OGNI SINGOLA COSA.
Noioso? Sì. Necessario? Assolutamente.
Come fare un contratto a prova di fregatura
Ora che conoscete i 7 errori, vi do il modello per non cascarci. Il contratto perfetto ha:
Capitolato dettagliato voce per voce (30+ pagine)
Prezzi unitari per ogni lavorazione
Penali per i ritardi (minimo 50€/giorno)
Chi paga gli imprevisti (scritto chiaro)
Modalità di pagamento (max 20% anticipo)
Documenti allegati (DURC, assicurazione, ecc.)
Responsabile unico identificato
Se manca anche solo una di queste cose, state per essere fregati.
La soluzione che usiamo noi
So che tutto questo sembra complicato. Per questo abbiamo creato il sistema Ristrutturazione No Stress.
Un contratto standard che include già tutte le protezioni. Prezzo bloccato (imprevisti a nostro carico), tempi garantiti (100€/giorno di penale), responsabile unico (il Project Manager).
Non dovete diventare avvocati. Abbiamo già fatto noi il lavoro sporco.
Esempio pratico: famiglia Martino, via Cesare Battisti. Preventivo 48.000€. Durante i lavori trovati problemi per 8.000€. Costo extra per loro: zero. Consegna prevista 15 novembre, consegnato 15 novembre.
Magia? No, contratto fatto bene.
Il test definitivo
Volete sapere se state per essere fregati? Fate questo test. Chiedete all’impresa:
“Se trovate l’amianto chi paga?”
“Se ritardate, che penali ci sono?”
“Posso parlare con 3 vostri clienti dell’ultimo anno?”
“Mi fate vedere DURC e assicurazione?”
“Chi è il responsabile unico del cantiere?”
Se anche solo a una domanda balbettano, cambiate impresa.
L’impresa seria risponde senza problemi a tutto. Ha le carte in regola, clienti soddisfatti, e non ha paura di garantire tempi e costi.
L’avvertimento finale
Antonio ha speso 67.000€ invece di 35.000€. Maria vive ancora dai suoceri dopo 7 mesi. Roberto ha coordinato 15 persone impazzendo. Lucia ha pagato il 50% e l’impresa è sparita.
Tutte storie vere. Tutte a Taranto. Tutte evitabili.
La ristrutturazione più costosa non è quella che pagate di più all’inizio. È quella che fate due volte perché la prima è andata male.
Non fate gli stessi errori.
Se volete un preventivo fatto bene, con tutte le garanzie, chiamateci. Ma anche se scegliete un’altra impresa, almeno ora sapete cosa pretendere.
Perché vedere famiglie rovinate da una ristrutturazione fatta male mi ha davvero stancato.